I am a dwarf and I see rocks: perchè a noi la Scurovisione c'ha rotto...

In occasione del Vecchio Carnevale Blogghereccio di Marzo (a tema Le Luci) ho deciso di prendere spunto da questo bellissimo contributo di Joshy McCroo, aka Rise Up Comus. Si tratta di una serie di twitter in cui rivede il sistema dei linguaggi in D&D e compagnia, perchè "è noioso scegliere X linguaggi che alla fine non portano niente al gioco e si riducono tutti alla stessa cosa". Perchè non fare lo stesso con la Vista? Abbiamo avuto l'infravisione di nani ed elfi delle prime edizioni, la visione cieca e il tremorsense delle bestiacce nei bestiari, e naturalmente abbiamo l'onnipresente Scurovisione della 5e edizione, che è un po' come il prezzemolo. Scurovisione da molti criticata perchè ha permesso di mettere da parte le torce, togliendo mistero alle tenebre...e ai dungeon. Ma perchè dobbiamo limitarci alla Scurovisione e affibbiarla a grifoni e salamandre (il "cani e porci" del mondo fantasy)? Allarghiamo lo spettro del visibile!

Di base la visione è la stessa che abbiamo noi esseri umani: di giorno si vede bene, di notte male (a meno di non avere dell'illuminazione). Alcuni eventi atmosferici peggiorano la visione, come la nebbia o la pioggia fitta. 

I Nani vedono in maniera molto più netta, come se fossero evidenziati, i minerali e tutto ciò che è fatto di pietra. Inoltre possono vedere per un metro attraverso la roccia, abilità che permette loro di individuare le vene aurifere più superficiali. Al buio devono per forza usare delle torce a carbone o a petrolio, perchè non percepiscono la luce emanata da altri tipi di torcia.

Gli Elfi sono in grado di vedere attraverso le piante come se fossero di vetro, potendo quindi osservare la linfa scorrere al loro interno. Percepiscono anche ciò che è invisibile, cosa che è stato insegnata loro dagli Gnomi. Di notte vedono bene solo alla luce della luna. Le torce permettono loro di vedere nelle tenebre ma in maniera sfocata, a differenza dalla luce magica.

Gli Halfling sono in grado di vedere (letteralmente) gli odori e i sapori sotto forma di aure e colori. Possono anche ricondurre delle tracce a chi le ha lasciate rivedendo il suo passaggio, ma ciò implica uno sforzo immane: non possono rifarlo finchè non consumano un pasto gargantuesco. Sono in grado di vedere di notte senza torcia, ma solo se stanno mangiando qualcosa: per questo motivo attirano spesso animali affamati e finiscono subito le loro razioni.

Gli Gnomi sono in grado di vedere ciò che è invisibile e possono scorporare ingranaggi e marchingegni nelle loro componenti principali standoli ad osservare borbottando per un'ora. Le verità e le bugie si palesano ai loro occhi sotto forma di nuvolette bianche o nere che fuoriescono dalla bocca del loro interlocutore. Di notte non vedono granchè senza torce, ma piante e sassi bisbigliano la loro presenza in modo che gli gnomi non vadano a sbatterci contro. Stessa cosa fanno i corsi d'acqua e le acque paludose, specialmente se lo Gnomo non sa nuotare.

I Draghi vedono bene solo ciò che è fatto d'oro o di materiali preziosi, per tutto il resto devono affidarsi a olfatto, udito e gusto. In base al loro colore vedono le gemme risplendere come stelle a molte leghe di distanza: i draghi blu, per esempio, vedono gli zaffiri brillare di luce intensa, metre i draghi rossi vedono in tal guisa i rubini. Per questo motivo ciascuna specie ha i propri gusti in fatto di pietre preziose. 

Gli Orchi vedono tutto rosso, cosa che li rende particolarmente irascibili. Di notte vedono ugualmente, ma con tonalità di rosso più scure. Solo nel mezzo della battaglia la loro vista ritorna normale, sollevando i loro animi. Vedono la paura e la tristezza come banchi di nebbia violacea intorno alle persone o agli animali.

I Goblin vedono un sacco di cose sottosopra, per questo motivo a volte camminano sulle mani. Sono incapaci di percepire i veri lineamenti delle persone, che vedono come strani ibridi animali. Vedono benissimo attraverso le tenebre, ma solo se fanno chiasso: appena si tacciono tutto intorno a loro si fa buio pesto.